Programma
Fondazione FICO, in collaborazione con AIS Emilia, chiude la mostra dedicata al reportage fotografico “In fermento. La Georgia fra tradizione vinicola e civiltà rurale” con un’ospitalità di particolare rilievo: la lezione magistrale di Attilio Scienza “Civiltà del vino in Europa: mito, cambiamenti climatici, migrazioni” ed un banco di assaggio di vari vini ottenuti da vinificazione in anfora.
Attilio Scienza, docente universitario, è uno dei maggiori esperti mondiali di viticoltura, autore di progetti di ricerca nazionali nel campo dell’agronomia, della fisiologia e della genetica della vite. La sua lezione, dedicata ai temi dell’ultimo libro edito da Sperling&Kupfer (“La stirpe del vino”, firmato con Serena Imazio) sarà introdotta dalla conversazione con il coordinatore scientifico di Fondazione FICO Duccio Caccioni e con Sebastiano Sardo, marketing manager FICO Eataly World.
A conclusione della lezione magistrale il pubblico potrà partecipare al banco di assaggio proposto in collaborazione con AIS – Associazione Italiana Sommelier ed assaggiare vari vini ottenuti da vinificazione in anfora, tecnica del tutto naturale, che rinsalda il forte legame con la terra. In particolare saranno proposti i vini georgiani Tsarapi 2014 e Krakhuna 2015, oltre a tre degustazioni di emozionanti vini ottenuti in Italia da vitigni georgiani e vinificati in anfora dal Prof. Attilio Scienza: 2 annate di Zever (2016 e 2017) ed una di Jassarte (2017). In aggiunta saranno proposti due vini in anfora italiani rappresentativi, Amphora Bianco del Castello di Lipsida e Vino delle Anfore di Masselina, accompagnati da prodotti del Forno Calzolari e olio extravergine di oliva di diversi frantoi.
Spiega Attilio Scienza che «l’analisi genetica ha rivelato insospettabili storie di incroci, scambi e migrazioni – come la probabile origine meridionale del Sangiovese – che vanno ad intrecciarsi con racconti di conquiste, viaggi ed esplorazioni. Furono i mercanti a introdurre vitigni esotici, come moscati e malvasie, e gli uomini che si allontanavano dalla loro terra a portare con sé le proprie radici sotto forma di piante, andando a contaminare il patrimonio locale, fino a creare nuove varietà».
Studioso e ricercatore della genetica della vite, Attilio Scienza ricostruisce per la prima volta la “famiglia” del vino: muovendosi fra analisi del DNA, archeologia, antropologia, mito e letteratura, raccontano l’origine e la storia dei grandi vitigni. Che è anche la storia dei territori in cui sono nati o hanno trovato casa, e la storia degli uomini che alla vite hanno dedicato la loro vita. «Anche il caso dell’origine della civiltà del vino nell’Italia – sottolinea Attilio Scienza – si sta rivelando sempre più come il risultato di una tormentata ibridazione di apporti culturali dalle origini più diverse, che spaziano dall’Europa all’Africa, dal Medio Oriente all’Asia centrale. In questa prospettiva anche il concetto di “autoctono” può paradossalmente perdere il suo significato consueto, per acquisirne di nuovi, evidenziando il ruolo crescente giocato dalle popolazioni indigene. Per la viticoltura europea i confini tra i popoli e le culture,spesso segnati da forti contrapposizioni e contese, sono stati luoghi privilegiati per la nascita di nuove espressioni della coltivazione della vite. I Greci per primi, con le esperienze sia coloniarie che commerciali (emporion) hanno contribuito alla diffusione del mito del vino in Occidente. I Romani con le loro conquiste militari hanno portato la viticoltura, soprattutto nelle regioni di confine dell’Impero, dove maggiori erano i fabbisogni di vino per le legioni, determinando la nascita di modelli viticoli originali».
Una riflessione che ci riporta alla Georgia: dall’alto dei suoi 8000 anni di tradizione enologica, produceva vino su larga scala già nel Neolitico, e oggi, con l’agenzia di ricerca spaziale e gli scienziati della Business Technology University di Tblisi, progetta di proiettare la coltivazione dei grappoli su Marte attraverso il progetto IX Millennium. Imperdibile quindi una visita al fotoreportage firmato dall’artista Riccardo Lana, fra i vincitori di Oasis Photo Contest 2012 e fondatore di P-Square Photography, con Luca Nicola, Virginia Lobina e Francesco Caccioni, insieme a lui promotori del progetto Sartago, una ricerca visiva per cogliere l’intreccio di etica, estetica e sostenibilità nella produzione del cibo. Datato 2018, il reportage si articola in una decina di pannelli e resterà visitabile fino al 27 marzo dalle 10 alle 23. Il percorso per immagini attraversa la campagna georgiana e diverse regioni del Paese caucasico: Imereti, Kakheti, Samegrelo, Kvemo Kartii. Obiettivo non è solo la documentazione della tradizione vinicola georgiana, a partire dall’incontro con i produttori locali e da uno sguardo sul contesto sociale negli ambienti rurali georgiani. Valore aggiunto “innovativo” è l’apporto tecnologico del nostro tempo a una tradizione millenaria come quella della vinicoltura georgiana: oggi ciascun produttore può legare un QR code alle proprie bottiglie, e garantire al consumatore finale di visualizzare, con il reportage, anche il percorso del singolo prodotto lungo la filiera produttiva. Un sistema di tracciabilità che garantisce la provenienza del vino e ne valorizza le peculiarità di produzione locale.
QUANDO: Mercoledì 27 Marzo 2019
DOVE: Arena centrale di FICO Eataly World a Bologna – Via Paolo Canali 8, 40127 – Bologna (BO)
PROGRAMMA:
Ore 17:00 – VIGNETO: Visita alle viti georgiane di FICO con Attilio Scienza, Duccio Caccioni e Sebastiano Sardo
Ore 17:30 – ARENA: Lezione magistrale del Prof. Attilio Scienza
Ore 19:00 – ARENA: Presentazione vini georgiani
Ore 19-30 – ARENA: Degustazione dei vini in Anfora a cura di AIS Emilia e AIS Romagna
COSTO: Ingresso libero al fotoreportage ed alla lezione magistrale – Costo del banco di assaggio: 20 €
INFORMAZIONI: Giulia Albertazzi: segreteria.bo@aisemilia.it
PRENOTAZIONI: Pagina del sito di FICO Eataly Word
Date e Orari
- 27 marzo 2019Fondazione FICO - AIS Emilia17:00 - 21:00