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La serata evento, organizzata dalla delegazione di Bologna di AIS Emilia lo scorso 10 novembre, ha messo in luce e in evidenza alcune delle eccellenze vitivinicole dei Colli Bolognesi, con particolare attenzione ai vini afferenti alla denominazione “sottozona Bologna”, nello specifico “Bologna Bianco” e “Bologna Rosso”. 

Dalla presentazione del territorio e dalla degustazione è emerso che i vini rappresentativi di questa sottozona si fanno spazio sempre di più nel panorama vitivinicolo regionale, così come nell’offerta enogastronomica dei ristoranti della città.

Con l’occasione AIS Emilia, da sempre attiva nella promozione delle realtà vitivinicole del territorio, ha intervistato il Presidente del Consorzio Vini Colli Bolognesi, Antonio Capelli, per approfondire e focalizzare i risultati della vendemmia 2023.

Come è stato l’andamento meteorologico del 2023? Come ha influenzato le rese in vigna e i tempi vendemmiali?

È stata un’annata indubbiamente complessa, in particolare a causa delle condizioni climatiche della primavera, con piogge insistenti e prolungate e l’estate con alte temperature che hanno reso difficili le condizioni di difesa fitosanitaria. Tutto questo ha sicuramente portato per la vendemmia 2023 ad un calo nella quantità, che ha interessato soprattutto le uve a maturazione precoce.

Come sono stati gestiti gli attacchi della peronospora e delle altre malattie fungine dalle aziende consorziate?

Le zone dei Colli Bolognesi sono state interessate da forti grandinate alternate a periodi di intensa siccità, creando un ambiente favorevole agli attacchi di peronospora, prontamente arginati dal presidio attivo dei produttori del Consorzio. Dopo le piogge è emersa ancora di più la necessità di salvaguardare la viticoltura in collina come prevenzione e risposta ai fenomeni climatici sempre più estremi registrati in questi ultimi anni. 

Per la Vendemmia 2023 l’Unione Italiana Vini (UIV) ha lanciato un allarme di “corto circuito” per il vino italiano, preannunciando stime negative sulla vendemmia su un piano quantitativo.

Per quanto riguarda le aziende aderenti al Consorzio Vini Colli Bolognesi, come si sono rivelate le stime produttive della vendemmia 2023?

Nonostante siano state registrate contrazioni sui volumi sulla vendemmia 2023, per quanto riguarda il territorio dei Colli Bolognesi il calo non è stato importante come nel resto d’Italia.  Ad essere interessate dal calo dei volumi sono principalmente le zone maggiormente colpite dalle grandinate che hanno provocato qualche difficoltà all’allegagione al momento della fioritura.

Se si è verificata una contrazione produttiva, è stata a vantaggio della qualità?

Sì, senza dubbio a fronte di un calo di produzione relativo alla vendemmia 2023, la qualità delle uve è ottima, con punte di eccellenza. Si è tornati ad un’epoca vendemmiale diciamo normale e non estremamente anticipata come gli anni precedenti e questo ha permesso una maturazione lenta completa e di grande qualità.

Il Presidente dell’UIV – Lamberto Frescobaldi – ha affermato “il vino c’è, manca chi lo compra” commentando un’annata particolarmente difficile in termini di vendite.

Il Consorzio prevede un rallentamento della domanda interna ed estera?

Sul Pignoletto stiamo assistendo ad un interesse crescente del mercato ed una progressiva sua affermazione come il vino di Bologna. Questo ci rende felici ed orgogliosi del lavoro fatto e del riconoscimento che abbiamo conquistato. Bologna ha il suo vino identitario e questo rappresenta anche una garanzia del mantenimento di quel paesaggio collinare che rappresenta una eccellenza di forte richiamo per il turismo. 

Nonostante le avversità climatiche e ambientali, i viticoltori del Consorzio Vini Colli Bolognesi hanno messo in atto tutti gli strumenti necessari per garantire anche per l’annata 2023 una produzione all’insegna della qualità.

A cura di Stefania Raspa, Sommelier.

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