La serata/evento proposta da AIS Bologna sul Chianti Classico è stata accompagnata dalla voce narrante di uno dei suoi grandi e autorevoli esperti conoscitori: Massimo Castellani, ambasciatore del Chianti Classico, una vera autorità in materia, che ha guidato l’approfondimento di una delle aree vitivinicole tra le più belle al mondo.
Il percorso si è articolato su alcuni punti fermi: un territorio, – la Toscana, un simbolo – il gallo nero, un nome – Chianti Classico.
Le terre del Chianti si estendono a cavallo tra le province di Firenze e Siena, nei 70.000 ettari dei comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte quelli di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi e San Casciano in Val di Pesa.
Il viaggio in questo territorio è stato virtuale, tra i filari, le aziende e i loro vini, un percorso delineato da un unico filo conduttore: il Sangiovese, declinato nei poliedrici volti ed espressioni di un terroir unico.
Attraversando le colline chiantigiane, il bosco si alterna con i vigneti e gli uliveti, ogni tanto si scorge una vecchia casa colonica o un borgo medievale dove fanno strada viali di cipressi, muretti a secco e una natura a tratti selvaggia.
Il “custode”, nonché testimonial di questo territorio è il Gallo Nero, simbolo rimasto fino ad oggi distintivo del Chianti Classico e del suo Consorzio. È forse il gallo più conosciuto e riconosciuto al mondo, di immediata associazione al brand che da secoli – con fierezza – rappresenta.
Arriviamo così a lui – il Sangiovese – vitigno principe della regione, il grande interprete delle caratteristiche uniche della terra del Gallo Nero. Vitigno esigente ma capace di esprimere il terreno dove è coltivato in maniera sorprendente. Alberga su suoli di uno straordinario potere comunicativo, si assoggetta all’ambiente e ne subisce il clima e l’altitudine.
Il Chianti offre caratteristiche ideali per la coltivazione della vite, il suolo è argilloso calcareo, ricco di alberese e galestro, dove la vite trova un terreno che consente alle uve di esprimersi in vini di grande struttura e ricchezza ma incredibilmente freschi e potenzialmente longevi.
L’apice qualitativo dei vini del Chianti Classico è rappresentato dalla Gran Selezione, un vino frutto di annate ed etichette selezionate dai singoli produttori e rispondenti a stringenti criteri e regole produttive, con caratteristiche organolettiche di eccellenza, un’indicazione di qualità per i consumatori.
Otto le etichette presentate in degustazione, otto i calici che hanno espresso la poliedricità del Sangiovese, versatile e camaleontico.
Una serata sul Chianti Classico non è mai fine a sé stessa, c’è sempre qualcosa da scoprire di autentico e irripetibile.
Stefania Raspa, socia AIS Bologna