La campagna festosa e ridente che guarda alla domenica con il sorriso. Sullo sfondo un tiepido sole ottobrino appena accennato ed un barroccio che fa ritorno dalla città dopo il mercato del sabato. Durante il tragitto, si inseguono i ricordi dei passanti, gli incontri fugaci, i mercanti e gli assaggi delle preparazioni tradizionali cucinate nelle piazze o sotto i portici.
Una romantica vetrina sul passato ma proiettata al futuro è stata la manifestazione “Cibo e Gente dell’Emilia 2023”, andata in scena lo scorso 7 e 8 ottobre, che ha visto una Reggio Emilia raccontata dai suoi dirigenti provinciali e regionali, sommelier e professionisti del settore, grandi chef e persone di spicco del mondo dello spettacolo e della cultura reggiana.
Hanno aperto i lavoriil Sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, a seguire Alessio Mammi, Assessore Regionale all’Agricoltura, Mariafrancesca Sidoli, Assessora alla valorizzazione del centro storico e il nostro Presidente di AIS Emilia Luca Manfredi.
Presenti anche Orietta Berti, nativa di Cavriago in provincia di Reggio Emilia che, in collaborazione con lo chef Stellato Andrea Incerti Vezzani, hanno raccontato “il loro erbazzone”. Prodotto protagonista dell’evento, infatti, è stato proprio l’erbazzone, candidato a entrare a pieno titolo nella grande famiglia delle DOP e IGP della Regione Emilia-Romagna.
L’edizione 2023 di “Cibo e Gente dell’Emilia” è stata una esperienza viva e diretta, vissuta dalla gente e dagli appassionati durante tutto il fine settimana, partecipando a dimostrazioni, seguendo ricette direttamente con gli chef e con le scuole alberghiere intervenute. Degustare i prodotti locali o mettere le mani in pasta formando la classica fontana con la farina e amalgamarla poi con le uova è stato un momento evocativo di un passato non troppo lontano in cui affondano ancora le nostre radici.
Ha aperto l’esperienza culinaria in Piazza Casotti la chef Elena Mazzali, che ha proposto le sue frittelle di Erbazzone, tipiche della bassa reggiana, alle quali è stata abbinata una spumeggiante Fogarina per valorizzare la sua vigorosa acidità, ben indicata per le caratteristiche del piatto. A seguire gli studenti dell’Istituto Alberghiero Motti, che insieme al loro docente, lo chef Carmelo Grosso, hanno portato chizze farcite fritte e polenta con casagai ai quali sono stati abbinati alcune tipologie di Lambrusco rifermentati, fra cui la varietà locale chiamata Montericco.
A chiudere la mattinata, lo Chef Simone Magnanini, Presidente dell’Associazione Cuochi Città del Tricolore, che ha curato il laboratorio di tortelli e cappellacci, portando i suoi passatelli in crema di zucca, cotechino e patate al timo, ben abbinati ad un Lambrusco di Sorbara Metodo Classico o, nella variante alternativa, ad una Malvasia frizzante secca.
Nel pomeriggio, la chef Ilaria Bertinelli ha presentato i suoi gnocchetti di ricotta in salsa di noci e saba, alla quale è stata preferita una Spergola metodo charmat lungo ed un classico Lambrusco Reggiano e, se gli gnocchetti fossero stati pensati con salsiccia e pomodoro, l’abbinamento ideale sarebbe stato con un Lambrusco in uvaggio Maestri, Marani o Salamino.
La domenica ha visto il trionfo della tradizione affidata allo chef stellato Andrea Incerti Vezzani, che ha realizzato la tipica bomba di riso al ragù e al Parmigiano Reggiano. Un piatto che ha certamente riportato alla mente tanti ricordi e gradite emozioni, soprattutto per coloro che non lo degustano così spesso o che magari lo ricordano come piatto della tradizione familiare. L’abbinamento scelto, un Cabernet locale di collina, ha certamente conferito un eccellente equilibrio e novità.
AIS Emilia si è distinta per eleganza e competenza, grazie anche alla presenza dei nostri degustatori reggiani, i quali si sono cimentati nelle proposte di abbinamento dei piatti presentati e nel racconto delle diverse tipologie di abbinamento cibo-vino.
L’emozione è sempre tanta perché, parlare del proprio territorio, abbinando i vini che si amano, permette di unire tipicità locali e piatti della tradizione, valorizzando le nostre città per tenerne vivi i suoi valori.
A cura di Fabio Vezzani, socio AIS Reggio Emilia